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al testo di Maria Musik
Cambiamento di stato in due tempi
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Fuori il sole Si burla Della tempesta Cha avanza Sulle ali d'un vento Che innalza al cielo Turbini di foglie e cappelli.
* * *
La pioggia ha vinto Ed ora picchia come un fabbro. Penso alla tua tomba Al marmo che si lucida A te che metti radici Che dalla terra bevono Vogliose di vita. A primavera rifiorirai Violetta Per la tua sposa.
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Leonora Lusin
- 13/11/2012 19:15:00
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Immagini vivide e dimprovviso ricompare un mito antico di morte e rinascita impersonato dalla violetta. Mi è piaciuta tantissimo.
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Fiammetta Lucattini
- 12/11/2012 15:33:00
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Non dubito che colui/colei che tanto ami, non solo risorgerà in primavera, ma in ogni momento in cui lo/la vorrai vivo/a.
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Maria Musik
- 11/11/2012 23:55:00
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Grazie a tutte/i dei vostri contributi che hanno aggiunto e senso e, direttamente a me, consapevolezza. Questa poesia è nata banalmente: come ogni mattino leggevo qualche poesia e, guardavo fuori. Ho ricavato un minuscolo spazio, dietro ad una libreria, per piazzare una scrivania e, malgrado in due non ci si stia, ho di fronte, sulla destra, una finestra. Vedevo mutare il tempo e, così, di getto (non scrivo quasi mai "in diretta") su facebook ho postato prima uno stato, poi laltro. Solo dopo ho pensato che potesse essere pubblicata qui perchè, malgrado lestemporaneità, era scritta guardandomi riflessa nel cielo. I vostri commenti hanno fatto il resto. Serena notte!
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Maura Potì
- 11/11/2012 13:55:00
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Cè sempre un anelito alla rigenerazione e la fede in una rinascita nelle tue poesie, sebbene sofferte, intrise di dolore. Molto bella, Maria
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Luciana Riommi Baldaccini
- 11/11/2012 13:51:00
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E vero, Maria, a volte la pioggia "picchia come un fabbro", ma dove il terreno conserva la capacità di accoglierla e assorbirla diventerà linfa vitale: una testimonianza, quella di tuo padre, che non cessa di fecondare nuove primavere. Ciao, buona giornata :-)
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Emilio Capaccio
- 11/11/2012 12:10:00
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i due tempi: limminenza dellevento e poi levento in sé, con una tua speranza nei versi finali affinchè ci sia un terzo tempo: la prossima primavera:
"...A primavera rifiorirai Violetta Per la tua sposa."
Dunque credo sia celata in questa poesia la tua personale concezione dei 3 tempi fisici della vita: la percezione ancora forte di un passato; levento temuto che imperversa nel tuo presente; la speranza di una rinascita in un futuro molto prossimo...e credo che in fondo quella "violetta" sia tu stessa.
Perdonami se ho inteso male il senso di questa splendida poesia.
Un abbraccio Maria.
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cristina bizzarri
- 11/11/2012 12:01:00
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Leggo la tua poesia, ma soprattutto la sento e la vedo. Intensamente e con un dolore che si apre alla speranza. Due colori, due suoni e due tempi: il primo, azzurro, ha un andamento scherzoso, ma "la tempesta" già "avanza". Il secondo, viola, ha ben alre luci e altri suoni. La "Violetta" attende di "rifiorire" "per la" sua "sposa". Non sono in grado di cogliere i riferimenti, ma sento la fusione fra "lei" e le forze della natura, che sempre (si)rigenera. Mi è piaciuta moltissimo.
Ciao Maria
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Maria Musik
- 11/11/2012 11:49:00
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Loredana, tu mi leggi dentro ed oltre. Sì, Cristiana, lettura appropriata... alla facciaccia di chi pensa che le donne abbiano in testa solo capelli o cappelli!
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Cristiana Fischer
- 11/11/2012 11:20:00
[ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]
Avevo letto "turbini di foglie nei capelli" perchè ieri ho sentito dire che le donne hanno solo capelli in testa (carino, vero?)... ma tu giustamente ti riferisci ai copricapi che tengono caldo linterno e alla sposa, così come alle violette invece delle foglie!
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Loredana Savelli
- 11/11/2012 11:20:00
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Solo apparentemente la poesia è dedicata alle bizze del clima romano di oggi. I due tempi potrebbero essere interpretati come il prima e il dopo di un evento luttuoso e il filo che li lega è la personalità spirituale e carnale insieme di un uomo (tuo padre?): anche dalla terra, con testardaggine, questuomo fa in modo di presentarsi alla sua sposa bello e desiderabile (la violetta).
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